PRIMO PREMIO - canzone+video 4C: “La matita del ricordo – Shalom” in collaborazione con il prof. Sebastiano Girardello e la prof.ssa Botteon
PREMIO DEL PUBBLICO - per la stessa opera
SECONDO PREMIO 4D lettera + video: “Lettera a Michele” in collaborazione con la prof.ssa Botteon
SEGNALAZIONE - prodotto poesia + elaborato grafico 4C: “Onde di incertezza” ha collaborato la prof.ssa Federica Bortolotti e la prof.ssa Botteon
Il nostro Liceo si è distinto nella terza edizione del Concorso “I giovani nuovi testimoni della memoria” ottenendo 4 premi che andranno alla scuola.
Ha vinto il primo premio (3.000 euro) e anche il premio del pubblico (1.000 euro) il video “La matita del ricordo - Shalom” della classe 4C seguita dal prof. Sebastiano Girardello e dalla prof.ssa Luisa Botteon.
Queste le motivazioni del premio:
L’elaborato viene insignito del primo premio, per la sperimentazione affascinante di più forme
artistiche, cui viene affidata l’espressione di angoscia, smarrimento, perdita improvvisa, separazione dagli altri, solitudine e disperazione di una ragazza ebrea alla fine del 1938. Apprezzabile è il programma scelto per la preparazione degli studenti alla realizzazione del progetto artistico, attraverso lo studio dei documenti storici relativi al complesso normativo razziale e la lettura del romanzo “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman. Struggenti sono il testo poetico composto dagli allievi e la melodia della canzone “La matita del ricordo”. Muovono alla pena e alla commozione. Il canto, lieve ed emotivo, si leva come una preghiera, per la vita che la protagonista rimpiange, interpretando il sentimento degli innocenti strappati alle consuetudini, alle amicizie ed agli affetti dalla spietatezza di un’allucinazione collettiva. La realizzazione della canzone e del recitativo ha coinvolto nell’impegno altri soggetti, assieme ai ragazzi e ai loro insegnanti: il cantautore Giorgio Fornasier, ex Belumat e nonno di un allievo, per la composizione della melodia, il Teatro Da Ponte di Vittorio Veneto, per la messa in scena e la drammatizzazione della sceneggiatura, l’attrice Eleonora Ruzza per la parte del personaggio principale: la ragazza ebrea. Esemplare la ricerca filologica del materiale iconografico, dei costumi e dell’ambientazione
scolastica del Ventennio. Tecnicamente raffinato ed avvincente il videoclip musicale elaborato
grazie all’impegno della classe, degli insegnanti e di quanti si sono prestati in un lavoro che può
considerarsi testimonianza culturale di Vittorio Veneto. “Shalom”, l’espressione ebraica di saluto, il cui significato è “Pace”, è la parola che campeggia nell’inquadratura dell’ultima sequenza. Come un addio che però è anche auspicio, più che mai attuale nel nostro tempo.
Ha vinto il secondo premio (2.000 euro) il video “Lettera a Michele” della classe 4D seguita dalla prof.ssa Luisa Botteon
Queste le motivazioni del premio:
Come per l’elaborato primo classificato, l’approccio al tema in concorso si è fondato sullo studio del complesso normativo razziale e sulla lettura del romanzo “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman, attraverso cui l’insegnante ha condotto gli studenti nel percorso di consapevolezza di una pagina agghiacciante della nostra storia. In particolare, sono stati esaminati i programmi in cui nel Ventennio si introduceva, nell’insegnamento scolastico, il tema della razza.
La metodologia seguita dall’insegnante ha guidato i ragazzi nel processo di identificazione nei pensieri di un coetaneo ebreo immaginato, Isaach, che con l’entrata in vigore delle leggi razziste si trova espulso dalla sua classe, con un padre improvvisamente ignorato dai conoscenti e rimosso dall’incarico in Comune, una madre privata dell’insegnamento, una sorella più giovane a sua volta espulsa da scuola. Un ragazzo che, con la sua famiglia, deve lasciare all’alba Venezia, la città nelle cui calli aveva fino ad allora camminato e giocato con gli amici, per trovare nascondiglio in un qualche paese di montagna. Isaach scrive al suo amico Michele una lettera semplice e delicata, sottile per le aberrazioni che coglie in quelle violente norme razziste: agli ebrei era precluso persino acquistare libri usati! Una lettera che esprime nostalgia per la vita normale di ragazzo fatta anche di lezioni noiose e canzonature di professori, poi improvvisamente scomparsi e compatiti, perché a loro volta espulsi dall’insegnamento dal regime fascista. Uno stupore, un rimpianto che l’amico Michele, la cui vita è rimasta inalterata, non può forse comprendere. L’indicibile non può essere compreso e nemmeno raccontato, per quante parole possegga il nostro lessico. Questa lettera dolorosa, frutto dei testi composti dai tre gruppi in cui la classe si è divisa per dare voce ai pensieri di Isaach, colpisce perché sembra dare voce a quei tanti giovani cui la Shoà negò diritti e, ai più, anche la vita. La bella interpretazione della voce narrante è accompagnata da una melodia melanconica di violoncello e dallo scorrere delle suggestive immagini del video.
È stato segnalato (500 euro) la poesia-elaborato grafico “Onde di incertezza” della classe 4C seguita dalla prof.ssa Luisa Botteon a cui ha collaborato, per la parte grafica, la prof.ssa Federica Bortolotti
Queste le motivazioni del premio:
L’elaborato, un componimento poetico commentato da tavole grafiche realizzate per ciascuna strofa, esprime con originalità e creatività artistica il senso di chiusura progressiva alla vita e di perdita di identità di una ragazza che, vittima delle leggi razziste abbattutesi su di lei come una devastazione (Slide 2: il fulmine), si trova espulsa da scuola (slide 1: un libro che si chiude e si dissolve). La ragazza inutilmente chiede aiuto, mentre l’acqua la travolge e risucchia (Slide 3: la mano di chi annega) e, consapevole della perdita di sé stessa, della propria storia, del diritto al presente e a poter sognare un futuro (Slide 4: un occhio dallo sguardo afflitto), viene cancellata dal mare che sale trascinandola, mentre ancora ha con sé la cartella e i libri di scuola (Slide 5: ragazza inghiottita dal mare). Anche per questo progetto, la classe – come le altre partecipanti del Liceo Artistico Munari - è stata preparata e sensibilizzata attraverso lo studio del complesso normativo razziale e la lettura del romanzo “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman.
Quando Adorno, nel 1949, dichiarava che “scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie”, non intendeva enunciare un giudizio sul futuro della poesia come genere letterario, ma esprimeva piuttosto un dubbio rispetto alla capacità dello stesso pensiero critico di misurarsi con lo sterminio. In altri termini, non è più possibile, dopo l’orrore delle leggi razziali, dopo la Shoà, scrivere poesie come si faceva prima, poiché questa rottura di civiltà ha cambiato il significato delle parole, ha trasformato la materia stessa della creazione poetica, e tutto questo ci costringe a ripensare il mondo moderno alla luce della catastrofe che lo ha sfigurato per sempre.
Ma per quanto indicibile sia la Shoà, la poesia e il disegno possono sempre dar voce all’emarginazione, all’esclusione, alla solitudine e alla perdita di speranza di chi, in ogni tempo, patisce l’ingiustizia del pregiudizio e della violazione dei diritti umani.
Del potere evocativo della parola poetica è prova sensibile il componimento “Onde di incertezza”
link alle opere:
Dal Comunicato stampa del Consiglio Regionale del Veneto:
(Arv) Venezia 20 mag. 2024 – Aula consiliare gremita, a palazzo Ferro Fini, per la premiazione dei vincitori della terza edizione del concorso “I giovani, nuovi testimoni della memoria” rivolto a tutti gli studenti del triennio superiore di scuola secondaria del Veneto. Alla selezione hanno partecipato 6 video, realizzati dalle classi di quattro istituti superiori, 3 dei quali trevigiani. Il concorso, bandito dall’Ufficio di presidenza del Consiglio veneto in attuazione della legge regionale 3 febbraio 2020, n. 5, ‘Iniziative per la conoscenza della Shoà e per il Giorno della Memoria’, invitava a presentare elaborati digitali di carattere letterario, fotografico, video-cinematografico, musicale e teatrale, incentrati sul tema della Memoria e della consapevolezza della Shoà. Delle sei opere in concorso è risultato vincitore (3 mila euro il primo premio) il videoclip “La matita del ricordo-Shalom” prodotto dagli allievi della classe 4C del Liceo artistico statale "Bruno Munari" di Vittorio Veneto, coordinati dalle insegnanti Luisa Botteon e Sebastiano Girardello. Il lavoro, realizzato sperimentando più forme artistiche, dalla canzone autorale all’interpretazione teatrale, comunica l’angoscia, la disperazione, e la solitudine di una ragazza ebrea alla fine del 1938 dando spessore storico e iconografico al clima del Ventennio fascista e ai tragici effetti dell’ideologia della razza. A confermare la scelta della giurìa, presieduta dal Segretario generale del Consiglio e composta anche da rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale, è stato anche il voto popolare, che quest’anno per la prima volta ha affiancato il lavoro della commissione: su 675 voti pervenuti, 280 sono andati a “La matita del ricordo”.
Il secondo premio (2 mila euro) è stato assegnato al medesimo liceo di Vittorio Veneto, per il video “Lettera a Michele” realizzato dalla classe 4D coordinata dall’insegnante Luisa Botteon: sulla traccia del romanzo L’amico ritrovato i ragazzi del Munari si sono identificati con Isaach, ragazzo ebreo veneziano all’improvviso escluso dalla scuola e dal vivere civile a causa delle leggi razziali, che hanno espresso in una lettera dolorosa e suggestiva all’amico Michele tutta la sofferenza e l’angoscia di Isaach e della sua famiglia. […]
La commissione ha voluto premiare anche altri tre lavori, particolarmente coinvolgenti, attribuendo a ciascuno una segnalazione e un assegno di 500 euro. Prima segnalata è stata la classe 4a C del liceo artistico Bruno Munari di Vittorio Veneto “Onde di incertezza”, componimento poetico accompagnato da tavole grafiche: poesia e disegni danno voce e volto all’esclusione, all’indifferenza, alla perdita di speranza e al dolore immane causato dall’orrore delle leggi razziali. […]
Nella cerimonia di premiazione il presidente del Consiglio ha messo in evidenza la qualità e il valore delle opere realizzate dalle scolaresche e il significato di un concorso che nelle sue diverse edizioni sta contribuendo a portare alla luce storie ed episodi poco noti, se non sconosciuti, nella storia regionale e nazionale, a riflettere con coscienza critica sui valori dell’umanità, dell’uguaglianza, della tolleranza, dell’accoglienza, e a sostenere il progressivo disvelamento della verità. “Il progresso – hanno ricordato il presidente del Consiglio e la presidente della commissione Cultura di palazzo Ferro Fini – dipende dalla capacità di ricordare, e coloro che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo. Purtroppo i conflitti e le vicende di questi mesi dimostrano l’attualità di questo monito”.
Articolo ANSA:
da Segreteria
del lunedì, 20 maggio 2024